In questa pagina sono raccolti aforismi e citazioni di carattere filosofico, poetico e sapienziale che possono aiutare a sviluppare uno sguardo consapevole e compassionevole sulla vita. Ho personalmente raccolto questi non molti aforismi nel corso di anni, considerandoli capaci di ispirare un’esistenza più saggia e amorevole.
Non fare nulla. Semplicemente riposa. Perché la tua separazione da Dio è la fatica più dura del mondo.
(Hafiz)
Tu autem eras interior intimo meo et superior summo meo.
Tu eri più dentro in me della mia parte più interna e più alto della mia parte più alta.
(Agostino di Ippona, “Confessioni”, 3, 6, 11)
Così l’Assoluto (haqq) è, per così dire, la Sostanza prima del mondo.
(‘Abd al-Karīm al-Gīlī)
A mete eccelse per anguste vie.
(Victor Hugo)
Non lasciatevi ingannare dalla nostalgia di quel che poteva essere. Non poteva essere nient’altro, altrimenti lo sarebbe stato.
(Charles Bukowski)
Today we are familiar with the funereal abbreviation “RIP” (“Rest in Peace”).
Ancient Romans had something comparable, a seven-letter abbreviation that spoke volumes: “NFFNSNC”
When spelled out, it stands for “non fui; fui; non sum; non curo”, which means “I was not; I was; I am not; I care not.”
The meaning is clear.
There was no existence before birth.
A person existed only after being born.
After death there once more was no existence.
And so the person could not be upset.
The payoff: you have nothing to fear.
You did not find it distressing before you were born, and you will not find it distressing after you die.
(Professor Bart Ehrman)
Ricorda sempre che la solitudine è il prezzo della grandezza. In questa vita così straordinariamente indaffarata, non potrai mai raggiungere la meta se non starai più ritirato in te stesso. Mai, mai, mai. Cammina in silenzio, tranquillamente; sviluppa la spiritualità. Non dovremmo consentire al rumore e alle attività sensoriali di intaccare le antenne della nostra attenzione, perché stiamo ascoltando i passi di Dio che entra nel nostro tempio.
(Paramahansa Yogananda)
Perché là dove l’Amore si desta,
muore l’Io, l’oscuro despota.
(Jalal ad-din Rûmî)
Scrivo perché non so come altro baciarti.
(Haruki Murakami)
La mamma non sa perché ama il figlio e il bambino non sa perché ama la mamma. Non sanno da dove viene l’amore che provano l’uno per l’altro. È l’amore di Dio che si manifesta in loro, e quando l’amore è puro e disinteressato ne riflette le qualità divine.
(Paramahansa Yogananda)
Le aspettative sono la radice di tutte le angosce.
(William Shakespeare)
I viaggi sono i viaggiatori. Quello che vediamo non è quello che vediamo, ma quello che siamo.
(Fernando Pessoa)
Se camminassimo solo nelle giornate di sole non raggiungeremmo mai la nostra destinazione.
(Paulo Coelho)
Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.
(Khalil Gibran)
Uno andò a bussare alla porta di un amico. L’amico chiese: “Chi sei; sei degno di fiducia?”
Egli rispose: “Io”. L’amico disse: “Vattene; non è il momento di entrare: ad una mensa come questa non c’è posto per una persona immatura.”
Chi cuocerà ciò che è crudo, se non il fuoco dell’assenza e della separazione? Chi lo libererà dall’ipocrisia?
Il pover’uomo se ne andò, e durante un anno di viaggio e di separazione dal suo amico, fu arso dalle fiamme.
Bruciato, si consumò; allora ritornò e ricominciò a camminare avanti e indietro davanti alla casa del suo compagno. Bussò alla porta con infinito timore e rispetto, temendo di lasciarsi sfuggire dalle labbra una parola irrispettosa.
Il suo amico gli chiese: “Chi è alla porta?” “Sei tu, alla porta, ammaliatore di cuori.”
“Adesso – disse l’amico – poiché tu sei me, entra, tu che sei me stesso; nella casa non c’è posto per due ‘io’”.
(Jalal alDin Rumi, Mathnawi, libro I, 3070, traduzione di Gabriele Mandel Khan, Bompiani, Milano 2016, pp. 305-306)
Subito prima che Ninakawa morisse, gli fece visita il maestro Zen Ikkyu. “Devo farti da guida?” domandò Ikkyu.
Ninakawa rispose: “Sono venuto qui da solo e da solo me ne vado. Che aiuto potresti darmi?”
Ikkyu rispose: “Se credi veramente che vieni e che vai, questo è il tuo errore. Lascia che ti mostri il sentiero dove non si viene e non si va”.
Con queste parole Ikkyu aveva rivelato il sentiero con tanta chiarezza che Ninakawa sorrise e spirò.
(Racconto zen)
È terribile essere una donna, ed avere diciassette anni. Dentro non si ha che un pazzo desiderio di donarsi.
(da Lettera a Cervi – Antonia Pozzi, Pasturo, 13 Luglio 1929)
Sono morto come minerale e come pianta sorto.
Sono morto come pianta e ancora risorto come animale.
Sono morto come animale e risorto come uomo.
Perché temere allora di divenire meno morendo?
Ancora una volta morirò come uomo.
Per risorgere come un angelo perfetto dalla testa
alla punta dei piedi.
Ed ancora quando da angelo soffrirò la dissoluzione
io muterò in ciò che supera l’umano concetto.
(Jalal al-Din Rumi, “Poesie mistiche”)
Pajahanti vipassino.
Chi vede con chiarezza, lascia andare.
(Itivuttaka)
L’elemento che caratterizza i totalitarismi è la paura, così come l’elemento che contraddistingue le democrazie è la solidarietà, la libertà, la giustizia. Quando un popolo è pieno di un sentimento di giustizia, di libertà, di solidarietà, allora vuol dire che c’è molta democrazia. Quando un popolo, invece, è pregno di un sentimento di paura, è prossimo alla fine della democrazia.
(Hannah Arendt)
L’intero potere della Magia si basa sull’Eros. Il modo in cui la Magia funziona è unire le cose attraverso la loro intrinseca somiglianza.
(Marsilio Ficino, De Amore)
Noi abbiamo la responsabilità dell’Universo, poiché siamo l’Universo.
(Paulo Coelho)
La felicità è come una farfalla: se l’insegui non riesci mai a prenderla, ma se ti metti tranquillo può anche posarsi su di te.
(Nathaniel Hawthorne)
La sola cosa che si possiede è l’amore che si dà.
(Isabel Allende)
Nei libri giace l’anima di tutto il tempo passato.
(Thomas Carlyle)
Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla.
(Tiziano Terzani)
La vera Spiritualità è distruzione, non creazione, distruzione della folle idea che possa esistere qualcosa al di fuori di Dio.
(Saverio Valenti)
La pretesa di risolvere il discorso sulla vita e il suo senso in chiave scientista, e quindi di dichiarare chiuso il discorso su Dio e sul mondo spirituale perché non materialmente sperimentabili, appare come un’opzione a sua volta dettata dalla fede, da una particolare fede filosofica improntata al materialismo e al riduzionismo.
(Vito Mancuso)
Le cose particolari non sono altro se non affezioni degli attributi di Dio, ossia modi mediante i quali gli attributi di Dio sono espressi in maniera certa e determinata.
(Spinoza, Ethica, Parte I, Prop. XXV, Corollario)
Πάντες ἄνθρωποι τοῦ εἰδέναι ὀρέγονται φύσει.
Tutti gli uomini per natura desiderano la conoscenza.
(Aristotele, Metafisica, I 980a 21)
Nell’eternità tutto è inizio, mattino profumato.
(Elias Canetti, 1945)
Non cercare lontano da qui! L’esistenza più elevata, quale guadagno può dare? Qui in questi aggregati del presente, nel tuo stesso corpo, trascendi il mondo!
(Cūla Sakuludāyi Sutta, MN 79)
In questo mondo non c’è nulla che sia più purificante della Conoscenza.
(Bhagavadgita, IV 38)
Colui il cui sé è stabilito nello yoga vede il Sé in tutti gli esseri e tutti gli esseri nel Sé; la sua visione è ovunque equanime.
Per colui che vede Me ovunque e tutto in Me, per lui non sarò mai perduto, né lui per Me.
Stabilito nell’Unità, adorandoMi in tutti gli esseri, in qualunque modo viva, quello yogi vive in Me.
(Bhagavadgita, VI 29-31)
Vivere perché il mondo ne tragga beneficio è il segno di un’esistenza religiosa. Questa è la mia semplice religione. Non c’è bisogno di templi, né di complicate filosofie. La mente e il cuore sono il tempio e la semplice gentilezza è la filosofia.
(Dalai Lama, La via dell’amore)
È una delle cose più difficili del mondo guardare qualcosa in modo semplice.
(Jiddu Krishnamurti, Libertà dal conosciuto)
Solo per i peccatori Dio è un ente.
(Meister Eckhart)
Chi crede non è ancora figlio di Dio.
(Meister Eckhart)
Chi vuole penetrare nel fondo di Dio, in ciò che ha di più intimo, deve prima penetrare nel fondo proprio, in ciò che ha di più intimo, giacché nessuno conosce Dio se prima non conosce se stesso.
(Meister Eckhart, sermone Haec est vita aeterna)
Non meraviglia perciò che la mistica abbia sempre come ultima parola una straordinaria, estatica letizia: quella gioia che è, spinozianamente, segno di perfezione e che è propria dell’assoluto distacco, nel quale tutto appare buono, bello, chiaro, pervaso di luce, degno di amore – anzi, tessuto, intrecciato di amore.
(Marco Vannini, Oltre il cristianesimo)
L’occhio nel quale vedo Dio è lo stesso occhio con cui Dio mi vede; l’occhio mio e l’occhio di Dio non sono che un solo occhio, una sola visione, una sola conoscenza, un solo amore.
(Meister Eckhart, sermone Qui audit me)
Dio è una Parola, una Parola non pronunciata.
(Meister Eckhart, sermone Misit domunus manum suam)
Necessità è il regno della natura; libertà è il regno della grazia.
(Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, par. 70)
Non si deve considerare Dio come esterno a noi stessi, ma come nostro proprio essere […] Molta gente semplice si immagina Dio lassù e noi quaggiù, ma non è così: Dio e io siamo una cosa sola.
(Meister Eckhart, sermone Iusti vivent in aeternum)
Solo l’amore innesta nella nostra vita mortale l’eternità.
(Enzo Bianchi, Cosa c’è di là. Inno alla vita)
La natura della mente è la chiara luce. Le contaminazioni sono superficiali.
(Dharmakirti)
L’amore è Dio, Dio è l’universo, e l’universo è amore.
(Iginio Ugo Tarchetti, Racconti fantastici)
Allora egli si distacca da ciò che è visibile e da coloro che vedono, e penetra nella tenebra veramente mistica dell’ignoranza. Rimanendo in essa chiude ogni percezione conoscitiva ed entra in colui che è del tutto intoccabile ed invisibile: allora appartiene veramente a colui che tutto trascende, senza essere più di nessuno, né di se stesso né di altri; fatta cessare ogni conoscenza, si unisce al principio del tutto sconosciuto.
(Pseudo Dionigi l’Areopagita, Mystica Theologia, I 3)
Per il punto di vista empirico delle altre scienze è convenientissimo assumere il mondo oggettivo come semplicemente esistente: non così per quello della filosofia, che come tale deve risalire ai principi e alle origini. Solo la coscienza è data immediatamente, perciò il fondamento della filosofia è limitato ai fatti della coscienza: ossia essa è essenzialmente idealistica. Il realismo, che trova credito presso l’intelletto incolto, perché si dà l’aria di essere aderente ai fatti, prende addirittura come punto di partenza un’ipotesi arbitraria ed è perciò un edificio di vento campato in aria, perché sorvola o rinnega il primissimo fatto: che, cioè, tutto ciò che noi conosciamo si trova nella coscienza.
(Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, II 1)
Nell’istante in cui muoio,
cercherò di ricongiungermi a te
più rapidamente possibile.
Prometto che non ci vorrà molto tempo.
Non è vero che sono già con te,
mentre muoio in ogni momento?
Ritorno da te in ogni istante.
Guarda, senti la mia presenza.
Se vuoi piangere,
per favore, piangi pure,
sappi che io piango con te.
Le lacrime che versi
ci guariranno entrambi.
Le tue lacrime sono le mie.
La terra che calpesto in questo mattino
trascende la storia.
La primavera e l’inverno sono presenti al contempo.
Il germoglio e la foglia morta sono un’unica cosa.
I miei piedi toccano l’assenza di morte,
e i miei piedi sono i tuoi.
Ora camminiamo assieme,
lascia che entriamo nella dimensione dell’unità
e guarda il ciliegio fiorire d’inverno.
Perché dovremmo parlare della morte?
Non ho bisogno di morire
per tornare a te.
(Thich Nhat Hanh, Uniti, in Call Me by My True Names – Chiamami con i miei veri nomi)
Das Vulgärlatein ist das gesprochene Latein. Es könnte auch Romanisch heissen. Die einzelnen romanischen Sprachen sind nicht die Töchter des Vulgärlateinischen, sondern selbst Vulgärlateinisch, d. h. seine Spielart. Sie sind das Latein von heute.
(Karl Vossler)
Se ad un Dio si deve questo mondo, non ci terrei ad essere quel Dio: l’infelicità che vi regna mi strazierebbe il cuore.
(Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena)
La gente meccanica, quella per cui la vita è una speculazione basata su un attento calcolo di vie e di mezzi, sa sempre dove sta andando: e ci va. Parte con l’idea di diventare mazziere della parrocchia e, in qualunque ambiente venga a trovarsi, riuscirà a diventare mazziere della parrocchia e nulla più. Colui che desidera (…) diventare un membro del Parlamento un droghiere arricchito, un avvocato di grido o un giudice, riesce immancabilmente a diventare quello che vuole. È il suo castigo. Chi vuole una maschera è costretto a portarla. Ma con le forze dinamiche della vita, con coloro in cui quelle forze si incarnano, è diverso. Coloro che ambiscono a realizzare se stessi non sanno mai dove stanno andando. Non possono saperlo. Conoscere se stessi, come diceva l’oracolo greco, è necessario: è anzi il primo passo del Sapere. Ma riconoscere che l’animo umano è inconoscibile, questo è il risultato supremo della sapienza. Il mistero finale risiede in noi.
(Oscar Wilde, De profundis)
Ἐτεῇ δὲ οὐδέν ἴδμεν· ἐν βυθῷ γὰρ ἡ ἀλήθεια.
In realtà non sappiamo nulla: la verità infatti giace nell’abisso.
(Democrito, DK 68 B 117)
C’è vita dopo la morte?, mi chiedi.
Certo. Quando tu sarai morto, tutto continuerà ad andare esattamente come prima: ci saranno fiori in primavera e neve d’inverno, si costruiranno ponti e muri, si verseranno molte lacrime e ci saranno molte risate.
Ma io non ci sarò, non sarà la mia vita, dici.
Esatto. Non sarà la tua vita: ma sarà vita. La vita oltre la tua vita. La vita oltre te. E tu vincerai la morte, se vivrai fin da adesso in quella vita che non è la tua vita. In quella vita che non è te.
(Antonio Vigilante)
O poeta é um fingidor.
Finge tão completamente
que chega a fingir que é dor
a dor que deveras sente.
Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che giunge a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
(Fernando Pessoa)
La Grande Sapienza tutto abbraccia, la piccola sapienza distingue; le grandi parole compongono i contrari, le piccole parole discutono di futilità.
(Zhuangzi)
Sono un cavaliere errante, non sono di alcuna epoca né di alcun luogo. Il mio essere spirituale vive la sua eterna esistenza al di fuori del tempo e dello spazio e, se immergendomi nel mio pensiero risalgo il corso dell’età, distendendo il mio spirito verso un modo di esistere lontano da quello che voi percepite, divengo colui che desidero, partecipando coscientemente all’Essere assoluto.
(Cagliostro)
Tale è la vita dei mortali; tale la scena del mondo: usciamo dal nulla per vivere; vissuti torniamo al nulla. Che siamo noi? un sogno instabile, un fantasma che non si può afferrare, il volo di un uccello che passa, il vascello che fugge sul mare senza lasciar traccia; polvere, vapore, rugiada del mattino; fiore oggi sbocciato, domani appassito…
(Gregorio Nazianzeno)
La solitudine è una scuola di morte e l’uomo comune non la frequenterà mai.
(Albert Caraco, “Breviario del caos”)
Noi entriamo tutti nella notte oscura ove non ci sarà nemmeno possibile vegliare su quest’anima nei monasteri, ma andremo a Dio come vengono inghiottite le acque dal gorgo vorticoso del Maelström. Tutto è perduto, ma tutto è guadagnato. All’estremo punto della disperazione ricomincia la speranza che conduce sino alle stelle.
(Julien Green, “Diario 1940-1943”)
Si, al di là della gente
ti cerco.
Non nel tuo nome, se lo dicono,
non nella tua immagine, se la dipingono.
Al di là, più in là, più oltre.
Al di là di te ti cerco.
Non nel tuo specchio
e nella tua scrittura,
nella tua anima nemmeno.
Di là, più oltre.
Al di là, ancora, più oltre
di me ti cerco. Non sei
ciò che io sento di te.
Non sei
ciò che mi sta palpitando nelle vene,
e non è me.
Al di là, più oltre ti cerco.
E per trovarti, cessare
di vivere in te, e in me,
e negli altri.
Vivere ormai di là da tutto,
sull’altra sponda di tutto
– per trovarti –
come fosse morire.
(Pedro Salinas)
L’uomo moderno si è frantumato in una spaventosa molteplicità d’interessi, perdendo ogni collegamento con le grandi verità vivificatrici, verità che riconducono ogni molteplicità all’unità e ricollegano ogni vita ed ogni aspirazione ad un centro spirituale.
(Friedrich Wilhelm Foerster, “Scuola e carattere”)
La realtà è solo un’illusione, anche se molto persistente.
(Albert Einstein)
Non ci comprenderemo mai del tutto, ma potremo assai più che comprenderci.
(Novalis)
Nulla per lo spirito è più raggiungibile che l’infinito.
(Novalis)
Il poeta comprende la natura meglio dello scienziato.
(Novalis)
Per l’uomo profondamente religioso, nulla è peccato.
(Novalis)
Quando conferiamo al comune un senso più elevato, all’ordinario un aspetto misterioso, al noto la dignità dell’ignoto, al finito un’apparenza infinita, allora lo si rende romantico.
(Novalis)
Il fato che ci opprime è l’ignavia del nostro spirito.
(Novalis)
Si è soli con tutto ciò che si ama.
(Novalis)
Poeti e sacerdoti erano in origine una cosa sola; soltanto le epoche posteriori li hanno separati. Il vero poeta però è sempre rimasto sacerdote come il vero sacerdote è rimasto poeta. E l’avvenire non dovrebbe forse ricostituire l’antico stato di cose?
(Novalis)
L’astrazione indebolisce, la riflessione rinforza.
(Novalis)
La poesia è l’eroina della filosofia. La filosofia eleva la poesia a principio. Essa ci insegna a conoscere il valore della poesia. La filosofia è la teoria della poesia. Essa ci mostra che cosa sia la poesia: che è uno e tutto.
(Novalis)
La poesia è il reale, il reale veramente assoluto. Questo è il nocciolo della mia filosofia. Quanto più poetico, tanto più vero.
(Novalis)
Ogni parola è una parola di evocazione. A seconda dello spirito che chiama, uno spirito appare.
(Novalis)
Lo spirito commerciale è lo spirito del mondo. È senz’altro lo spirito grandioso. Esso mette tutto in movimento e collega tutto. Risveglia paesi e città, nazioni e opere d’arte. È lo spirito della civiltà, la perfezione del genere umano.
(Novalis)
Per conoscer bene una verità bisogna averla combattuta.
(Novalis)
L’amplesso non è qualche cosa di simile all’eucaristia?
(Novalis)
Presso gli antichi la religione era già in certo qual modo ciò che dovrebbe diventare per noi poesia pratica.
(Novalis)
Tutto il visibile poggia su un fondo invisibile, ciò che si conosce su un fondo che non si può conoscere, ciò che è tangibile su un fondo intangibile.
(Novalis)
Gli organi del pensiero sono le parti procreatrici del mondo, le parti sessuali della natura.
(Novalis)
In ogni caso il mondo è il risultato di un’azione reciproca fra me e la divinità. Tutto ciò che è o nasce, nasce da un contatto di spiriti.
(Novalis)
La distinzione fra poeta e pensatore è soltanto apparente e va a svantaggio di entrambi. È un indizio di malattia e di costituzione morbosa.
(Novalis)
Se la nostra intelligenza e il nostro mondo si combinano in armonia, allora noi siamo uguali a Dio.
(Novalis)
Il vero poeta è onnisciente: è realmente un microcosmo.
(Novalis)